Una metanalisi basata su 3 studi randomizzati evidenzia l’efficacia dell’aggiunta del docetaxel in aggiunta alla deprivazione androgenica nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico. Il beneficio è netto, la strategia merita di essere discussa nella pratica clinica.
Pazienti con carcinoma renale avanzato. Un inibitore orale multitarget. La più lunga sopravvivenza senza progressione mai riportata in un setting di seconda linea. Ecco i risultati dello studio METEOR, presentato in orale a Vienna all’ESMO 2015 e simultaneamente pubblicato in esteso sul N Engl J Med.
In considerazione della loro rilevanza clinica, i risultati dello studio di fase III CheckMate-025 sono stati presentati nel corso dell'edizione 2015 dell'ECC (European Cancer Congress) e pubblicati simultaneamente sulle pagine del New England Journal of Medicine. Il contesto è quello del carcinoma renale avanzato e, ancora una volta, è il nivolumab a far valere le proprie doti antitumorali.
In attesa dell’aggiornamento annuale delle linee guida nazionali AIOM, previsto per ottobre, sul Journal of Clinical Oncology possiamo leggere il periodico aggiornamento delle linee guida ASCO, basato sui risultati pubblicati tra il 2007 e il 2014.
Una complessa sindrome metabolico-infiammatoria, caratterizzata da un rapido consumo muscolare con o senza perdita di massa grassa. Dall’Università di Cagliari, una recente overview sul tema fa il punto sui trattamenti disponibili e sui progressi della ricerca. Una complessa sindrome metabolico-infiammatoria, caratterizzata da un rapido consumo muscolare con o senza perdita di massa grassa. ...
Quasi 6 mesi di vantaggio in overall survival (OS) fanno certamente un effetto positivo. Il contesto è quello della prima linea terapeutica nel carcinoma mammario avanzato con espressione dei recettori ormonali, in post-menopausa. Il confronto è tra fulvestrant e anastrozolo. Vince il primo, pur riconoscendo i limiti dell'analisi (studio di fase II, emendato strada facendo per la valutazione ...
I progressi nella diagnostica molecolare e nella disponibilità di farmaci rendono oggi possibile, in una minoranza di pazienti, l’impiego sequenziale di più farmaci target. Uno studio italiano descrive l’esperienza nei pazienti con tumore del polmone ALK+