Pubblicati il 27 marzo sul New England Journal of Medicine i risultati dello studio di fase I del ceritinib, nuovo inibitore di ALK. I dati erano molto attesi, considerata l'elevata potenza (maggiore del crizotinib) del nuovo farmaco negli studi preclinici.
Nonostante circa metà dei pazienti con nuova diagnosi di NSCLC abbia oltre 70 anni, le evidenze relative alla loro gestione sono meno solide di quelle disponibili per i più giovani. A distanza di tre anni, EORTC e SIOG aggiornano le raccomandazioni cliniche per i pazienti anziani con NSCLC.
Lo studio prospettico osservazionale riporta sul potenziale beneficio della radiochirurgia esclusiva in pazienti con multiple lesioni secondarie encefaliche (da 5 a 10).
Ormai siamo abituati a considerare il NSCLC come un insieme di numerosi sottogruppi caratterizzati da diverse alterazioni molecolari, potenzialmente bersaglio di nuovi farmaci. Tra queste, la mutazione di BRAF è presente in una percentuale di casi limitata ma non trascurabile.
Lo studio preclinico aggiunge un altro tassello di conoscenza nell’intricato mondo della resistenza acquisita ad EGFR-inibitori e propone una possibile terapia di combinazione per superarla.