Un gruppo austriaco contribuisce, con un’analisi retrospettiva, alla letteratura sulla frequenza di trattamenti tossici nel periodo immediatamente precedente la morte: un contesto dove spesso le scelte sono molto difficili. Lavori come questo non hanno lo scopo di etichettare come sbagliati i comportamenti, ma di stimolare la discussione su un tema clinicamente rilevante.
La combinazione di antraciclina e trabectedina è stata indagata nei trial LSM-02 e LSM-04. Il trial LSM-04, un fase III R inzialmente pubblicato nell'estate 2022, è ora oggetto di una seconda pubblicazione con i dati finali di sopravvivenza.
Il Progetto Optimus, iniziativa dell'Oncology Center of Excellence della FDA, rappresenta un cambiamento significativo nel processo di sviluppo dei farmaci oncologici, concentrandosi sull'ottimizzazione precoce della dose per massimizzare i benefici terapeutici e minimizzare la tossicità. Tradizionalmente, gli studi di determinazione della dose nei farmaci oncologici si sono concentrati sulla ...
Lo studio Neo-Real (GBECAM-0123) si concentra sull'analisi di due regimi di chemioterapia a base di antracicline-ciclofosfamide (AC) utilizzati in combinazione con pembrolizumab come trattamento neoadiuvante per il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) in stadio II-III. Il contesto principale è fornito dal regime KEYNOTE-522, che impiega un ciclo di AC ogni 3 settimane (q3w AC). Tuttavia, ...
Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello studio LITESPARK-005: una differenza significativa in sopravvivenza libera da progressione e in risposte obiettive, non in termini di sopravvivenza globale, rispetto ad everolimus. Le nuove linee guida ESMO già includono il farmaco come trattamento di scelta nei pazienti pretrattati con immunoterapia e con un farmaco ...
L'uso terapeutico di cannabinoidi ha suscitato interesse in molti paesi, incluso il nostro. Un trial di fase II/III ha studiato l'efficacia di una combinazione equimolare di THC e CBD aggiunta alla miglior terapia antiemetica in pazienti con nausea o vomito refrattario durante terapia moderatamente o altamente emetizzante.
Pubblicati su Annals of Oncology i risultati con un follow-up di 8 anni dello studio Checkmate 214: la combinazione di nivolumab e ipilimumab conferma un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza globale nei pazienti con tumore del rene avanzato a prognosi intermedia e sfavorevole.