Cosa predice il beneficio da capecitabina nel trattamento del carcinoma mammario triple negative? L’analisi di campioni da studi clinici di fase III ha proposto un ruolo per il fenotipo non-basal e per alcuni biomarcatori correlati all’angiogenesi e all’attivazione stromale. Lo studio clinico di fase III GEICAM/CIBOMA si è prefisso di validare tali associazioni.
Un’analisi di ESMO passa in rassegna gli impieghi “off label” di farmaci chemioterapici che spesso, nonostante l’esistenza di solide evidenze scientifiche, non vedono formalmente approvate alcune indicazioni, peraltro consolidate nella pratica clinica. Questo può causare ostacoli e lungaggini amministrative…
La commercializzazione di farmaci anticorpo coniugati permette il trattamento di precisione anche nei tumori con bassa espressione del recettore HER2. È il caso del T-Dxd che con un bystander effect è efficace anche quando il bersaglio è poco rappresentato.
Lo studio GIM2 era stato practice-changing nel dimostrare che l’aggiunta del fluorouracile alla terapia con EC --> paclitaxel in pazienti con carcinoma mammario N+ non migliora l’outcome. Inoltre, lo stesso studio aveva dimostrato un significativo vantaggio in DFS e in OS con l’impiego della chemioterapia dose-dense rispetto alla schedula standard. Oggi che lo studio compie 20 anni, è ...
Essere caregiver di un paziente oncologico può essere molto impegnativo. Una revisione sistematica della letteratura descrive la prevalenza di depressione nei caregiver, ribadendo la necessità di non sottostimare il problema e di offrire assistenza psicologica.
Un’analisi quali-quantitativa italiana mira a identificare il numero e la tipologia di attività specialistiche richieste nei 2 anni successivi alla presa in carico di ogni singolo paziente. Riflessione (retrospettiva) per misurare i carichi di lavoro, le risorse necessarie a rispondere al bisogno sanitario della comunità oncologica, ma anche stimolo per una efficiente riorganizzazione ...
Il trattamento neoadiuvante per i carcinomi triplo negativi o HER2-positivi porta a un tasso di risposte patologiche complete di circa il 60% e, in questi casi, la prognosi è usualmente molto buona. Uno studio ha valutato un approccio senza chirurgia in cui pazienti con risposta patologica completa, determinata mediante vacuum-assisted core biopsy (VACB), sono state trattate con la sola ...