Il TRIBE ha sancito la superiorità della tripletta con antiangiogenico vs la doppietta. Il TRIBE2 ha dimostrato che la reintoduzione della tripletta con il bevacizumab è superiore alle doppiette in sequenza. Ora è la volta dell'AtezoTRIBE in cui gli investigatori del GONO studiano la combinazione tra tripletta, antiangiogenico e immunoterapia.
Uno studio prospettico ha valutato il ruolo della chemioterapia neoadiuvante nel trattamento del carcinoma mammario metaplastico triplo negativo, ricercando possibili associazioni tra profilo genomico/trascrittomico del tumore e beneficio terapeutico.
Anche se tutta l’evidenza disponibile si basa su studi retrospettivi e non esistono studi randomizzati, gli autori della metanalisi pubblicata da Lancet Oncology hanno confrontato la radioterapia stereotassica con la panencefalica nei pazienti con metastasi encefaliche da microcitoma. Il risultato, pur con grandi limiti metodologici, rassicura sull’impiego del trattamento stereotassico.
Stabilito che l'immunoterapia aumenta la chance di guarigione quando somministrata dopo schema CROSS in pazienti chemioradiotrattati e poi operati per carcinoma esofageo localizzato con malattia residua (trial Checkmate 577), lo studio MC 1541 vuole verificare se ll'utizzo di pembrolizumab in terapia upfront possa migliorare il tasso di risposta e l'overall outcome.
Il sacituzumab govitecan (SG) è un farmaco immunoconiugato composto da un anti–Trop-2 legato al chemioterapico SN-38 mediante un linker idrolisabile. Nello studio ASCENT, il SG ha mostrato un beneficio superiore rispetto alla monochemioterapia a scelta del clinico (TPC) in pazienti con diagnosi di carcinoma mammario metastatico triple-negative (TN) già pretrattato con almeno 2 linee di ...
Una metanalisi descrive l’incidenza di fatigue nei pazienti in trattamento immunoterapico: un evento avverso che potenzialmente impatta sulla qualità di vita e sull’attività quotidiana, che spesso riconosce più cause legate non solo alla terapia ma anche alla malattia, e per il quale ci sono pochi rimedi efficaci.
Lo studio DAPHNe ha valutato la fattibilità di semplificare (de-escalation) la terapia in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in stadio II-III dopo terapia neoadiuvante e ottenimento di una risposta patologica completa (pCR). In particolare, il depotenziamento riguarda la parte chemioterapica (da più agenti ad un agente singolo, utilizzando nella fase neoadiuvante la combinazione di ...