Sono rari gli adenocarcinomi colorettali EGFR amplificati (1-2%). Ma hanno caratteristiche biologiche peculiari che ne giustificano l'appartenenza a un nuovo sottogruppo molecolare - secondo lo studio internazionale guidato dai ricercatori italiani dell'INT di Milano.
Prudenza nel leggere i risultati osservati su una piccola coorte di pazienti ma ottimismo nell’ipotizzare un beneficio dalla immunoterapia che va oltre l’espressione di PD-L1. Interpretiamo così i dati dello studio TAPUR con il pembrolizumab nel carcinoma mammario con alto carico mutazionale.
Il fattore “tempo” nella descrizione delle tossicità (tossicità ad insorgenza tardiva e durata degli eventi avversi) viene spesso trascurato nelle pubblicazioni degli studi registrativi dei farmaci antitumorali. Un’analisi ha evidenziato i limiti della letteratura ed ha impiegato “real world data” per descrivere le tossicità tardive e la durata delle tossicità dell’immunoterapia
I dati del trial randomizzato PRODIGE 23, da leggere tenendo a mente quelli dello studio RAPIDO, offrono uno spunto di riflessione sul cambiamento nella strategia di cura per pazienti con tumore del retto localizzato. L'era del Total Neoadjuvant Treatment (TNT) è già iniziata. E sembra essere esplosiva.
Cosa sappiamo riguardo ai carcinomi mammari triple negative? È noto che non sono tutti uguali, e forse il loro carattere distintivo viene fuori già dall’istotipo. Aggressività clinica e risposta ai trattamenti possono variare sensibilmente tra le seguenti forme: midollare, adenoido cistico, metaplastico. Uno studio americano analizza una grande casistica e testa le diverse associazioni.
Negli ultimi anni sta aumentando l’adozione di più di un endpoint primario negli studi clinici condotti in oncologia. Quasi sempre si tratta di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale. Cosa comporta questo per il disegno e l’interpretazione dei risultati?
Novità di rilievo assoluto per pazienti con carcinoma dell'esofago. Lo studio CheckMate 577 dimostra l'efficacia di nivolumab dopo chemioradioterapia preoperatoria e chirurgia. Quali implicazioni nella pratica clinica?