Un’interessante analisi degli studi randomizzati di trattamenti sistemici in oncologia, pubblicati negli ultimi 10 anni, evidenzia alcuni aspetti problematici, dalla scelta non sempre inattaccabile dell’ endpoint primario alla diminuzione della ricerca accademica.
L'agopuntura - tecnica largamente utilizzata in Italia per il dolore non oncologico - potrebbe avere un ruolo anche nel controllo antalgico del paziente oncologico. L'evidenza di uno studio randomizzato rafforza questa posizione.
Quesito dibattuto, oggetto di frequenti discussioni cliniche. Uno studio retrospettivo prova a fornire qualche spunto su cui basare le decisioni terapeutiche. L’impresa, però, è ardua e probabilmente impossibile sulla base dei dati analizzati.
Come interpretare un confronto in sopravvivenza globale che non raggiunge la significatività statistica, a fronte di un netto beneficio in sopravvivenza libera da progressione? La questione non è solo statistica, ma ha importanti risvolti clinici. Lo studio SOLO2 con olaparib nel tumore dell’ovaio offre un esempio scolastico.
Dopo la sorpresa nella patologia ovarica platino-resistente, il nuovo inibitore di WEE1 (adavosertib, AZD1775) performa bene anche nel carcinoma sieroso uterino. E' stato un clamoroso successo dei Queen, lo sarà anche per l'oncologia ginecologica?
Lo stato dei recettori ormonali, infatti, non influenza in modo significativo il beneficio a dall’impiego del doppio blocco anti-HER2. I risultati aggiornati dello studio APHINITY evidenziano un vantaggio clinicamente e statisticamente significativo dall’aggiunta del pertuzumab alla combinazione di chemioterapia e trastuzumab in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo con stato linfonodale ...
La fatigue è un problema frequente nei pazienti oncologici, che spesso si trascina anche a lungo dopo la fine dei trattamenti. Una revisione sistematica della letteratura ha analizzato tutte le evidenze a supporto delle tecniche di mindfulness per contrastare la fatigue. Per ricordarci che non esistono solo i farmaci…