Un’analisi pubblicata su JAMA Oncology evidenzia che spesso i risultati degli studi clinici in oncologia vengono anticipati da comunicati stampa, ma per leggere il lavoro passano molti mesi, a volte anche anni.
Mentre guadagna credito il trattamento antiblastico perioperatorio, c'è sempre meno spazio per la radioterapia adiuvante nella malattia localizzata. Questo suggerisce lo studio nordeuropeo CRITICS.
Quale relazione esiste tra composizione corporea (sarcopenia, qualità del tessuto muscolare e adiposità) e prognosi in pazienti con carcinoma mammario non metastatico? Qualche indizio arriva da uno studio che ha impiegato software applicati alle immagini TC.
Nel fitto panorama degli studi in corso che valutano le combinazioni di più immunoterapici allo scopo di vincere la resistenza del tumore, ecco il “superagonista” dell’interleuchina-15. Solo uno studio di fase I, ma il razionale è intrigante…
Finalmente pubblicato in extenso il più grande studio di chemioterapia adiuvante per pazienti con carcinoma del colon mai condotto nella nostra nazione, frutto di una eccellente cooperazione tra i gruppi di ricerca. Risultati da interpretare dopo aver letto anche l'IDEA (Grothey A, et al. N Engl J Med 2018).
Lo studio CALOR si prefigge di indagare se e quanto la chemioterapia dopo chirurgia per recidiva locoregionale sia in grado di migliorare le chances di salvataggio.
Pubblicati i risultati ottenuti con nivolumab nel tumore del polmone avanzato con un lungo follow-up: la “coda” della curva di sopravvivenza ci conferma che essere vivi dopo 5 anni è una possibilità più concreta rispetto al passato, ma la strada è ancora lunga.