Testata in un trial randomizzato di fase 3 la combinazione di cabozantinib + nivolumab + ipilimumab nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma renale con rischio intermediate o poor. Risultati positivi (in PFS), ma l'evidenza del COSMIC-313 sarà praticabile nella pratica clinica?
Gli agenti coniugati anticorpo-farmaco anti-HER2 (ADCs anti-HER2) hanno dimostrato attività clinicamente significativa nel trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2-low. Lo stato di HER2-low viene definito sulla base di valutazioni effettuate sul campione tumorale primitivo o proveniente dalla biopsia di una sede di metastasi. Uno studio ha esaminato l’eterogeneità di espressione di ...
Uno studio retrospettivo giapponese si aggiunge alla lista di lavori che indagano l’associazione tra tossicità ed efficacia dei trattamenti antitumorali. Questa volta l’analisi è nei pazienti con epatocarcinoma trattati con atezolizumab e bevacizumab. Ma i problemi metodologici non mancano…
Pubblicati i risultati del trial SUNLIGHT che confronta in pazienti con malattia colorettale avanzata trifluridina-tipiracile +/- bevacizumab come terapia di terza linea. Dimostrata l'efficacia sinergica della combinazione, che si propone come possibile futuro standard terapeutico.
Lo studio di fase 2 a singolo braccio DESTINY-Breast01 aveva rappresentato il primo banco di prova per testare l’attività di trastuzumab deruxtecan in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo dopo terapia con T-DM1. Nello studio di fase 3, DESTINY-Breast02, efficacia e sicurezza di trastuzumab deruxtecan vengono confrontate con il trattamento a scelta del clinico.
Un interessante studio spagnolo descrive la consapevolezza della prognosi e dell’intento della terapia da parte di pazienti oncologici dopo il colloquio sulla strategia di prima linea. I risultati fanno molto riflettere, offrendo spunti per considerazioni etiche e psicologiche.
Un altro dato testimonia che la chemioterapia standard (cisplatino e gemcitabina) si combina efficacemente all'immunoterapia nel trattamento della patologia biliare: dopo l'associazione con il PD-L1 inibitore durvalumab (TOPAZ-1) è ora il momento di quella con il PD-1 inibitore pembrolizumab (KEYNOTE-966).