No, non si tratta di un film poliziesco. Ma dell'azione dell'immunoterapico in una patologia deturpante, aggressiva per natura, e con limitate chance terapeutiche. Lo studio presentato all'ESMO 2016 e recentemente pubblicato dimostra l'efficacia di nivolumab nei pazienti con neoplasia del distretto cervico-facciale recidivata resistente al platino.
Fra i regimi utilizzati per il trattamento del carcinoma mammario, il TC (docetaxel/ciclofosfamide) e il TCH (docetaxel/carboplatino/trastuzumab) sono considerati a rischio intermedio di indurre neutropenia febbrile. Il regime AC (adriamicina/ciclofosfamide) è considerato a rischio basso. Uno studio di real-world ha analizzato l'associazione tra impiego profilattico di G-CSF e ospedalizzazione ...
Uno studio randomizzato di fase II condotto in pazienti con tumore del polmone avanzato, anche se di piccola numerosità, ha evidenziato un interessante prolungamento del controllo di malattia impiegando i trattamenti locali per consolidare il trattamento farmacologico.
Dopo un aperto confronto era indispensabile una presa di posizione istituzionale, coerente con lo sviluppo della materia oncologica e con la consapevolezza di un nuovo patto tra medico e paziente. L’AIOM, la casa dell’Oncologia Italiana, ha discusso a Ragusa tre aspetti fondamentali: l’empowerment del paziente e il suo coinvolgimento nella scelta terapeutica, la ricerca e la sostenibilità. Ne ...
Nella terapia dei tumori, gli inibitori dei checkpoint immuni stanno assumendo una posizione di primo piano. Vi è evidenza crescente che la presenza di linfociti infiltranti il tumore (TILs) possa avere un ruolo prognostico e, al contempo, rappresenti un valido substrato su cui si inserisce l'immunoterapia. Nell'ambito del carcinoma mammario, la "temperatura immune" è diversa a seconda del ...
In un sistema sanitario pubblico come quello italiano, i pazienti possono avere difficoltà finanziarie a causa della malattia e dei trattamenti? I dati ci dicono che il rischio è concreto.
Uno studio di popolazione americano analizza la prevalenza del distress psicologico in soggetti che hanno avuto personalmente a che fare con il tumore. Negli anni, l’uso di ansiolitici e antidepressivi raddoppia, soprattutto per donne con diagnosi prima dei 65 anni e con comorbidità. Ricordiamocelo, in Italia i pazienti guariti sono circa tre milioni.