Non è uno scherzo di carnevale. Secondo il report targato MD Anderson Cancer Center, il DNA rilasciato in circolo dalla neoplasia potrebbe rivelare i cambiamenti genotipici degli adenocarcinomi intestinali sotto la pressione selettiva degli inibitori di EGFR. E il poter monitorare in tempo reale l'eterogenea identità del tumore aprirebbe le porte a nuove strategie terapeutiche...
Cosa si intende per studio positivo? Formalmente è uno studio che ha potuto dimostrare, in modo statisticamente significativo, il raggiungimento dell'obiettivo prefisso. Pertanto, questa definizione non si adatta allo studio di confronto tra eribulina e capecitabina nel trattamento del carcinoma mammario metastatico. Ma è proprio così?
Le neoplasie timiche sono classificate tra i tumori rari, e i risultati ottenuti con i trattamenti medici non sono ottimali… Ora uno studio di fase II dimostra una discreta attività del sunitinib, in pazienti che avevano fallito la chemioterapia.
BEBYP, il nuovo lavoro prospettico del gruppo toscano, studia la continuation del bevacizumab assieme alla chemioterapia in pazienti con carcinoma colorettale avanzato dopo la progressione ad un primo trattamento comprendente l'antiangiogenico. Inizieremo l'anno con l'augurio di un buon proseguimento?
Gli studi di terapia neoadiuvante nel carcinoma mammario sono stati proposti come "talent scout" capaci di cogliere, in breve tempo e da pochi segnali (endpoint surrogati), il beneficio clinico dei trattamenti sperimentali. Un'analisi di regressione "pesata" condotta su 29 studi di chemioterapia neoadiuvante ha testato l'associazione tra gli effetti del trattamento su un endpoint surrogato (pCR) ...
Gli inibitori di EGFR sono considerati il trattamento standard di prima linea dei pazienti con NSCLC avanzato e mutazione di EGFR, pur non avendo mai dimostrato un beneficio in termini di OS negli studi randomizzati. Fino all'analisi combinata dei due studi con afatinib...
Pazienti con tumore delle vie biliari avanzato, non suscettibili di chirurgia. Uno studio italiano di fase 2 randomizzato (trial VanGogh) per verificare l’attività del vandetanib come agente singolo o combinato con gemcitabina. Il disegno è apprezzabile, il risultato artistico sicuramente meno.