Quando la diagnosi di carcinoma mammario arriva in giovane età la prognosi è usualmente peggiore. Ma quali siano le motivazioni biologiche del diverso comportamento clinico non è ancora del tutto noto. Attraverso un approccio di whole exome sequencing su una coorte prospettica di donne ≤35 anni è stato possibile acquisire informazioni interessanti.
Un altro passo verso la medicina personalizzata mediante coniugati anticorpo-farmaco. Sulle pagine del New England Journal of Medicine i risultati dello studio DESTINY-Lung 01 documentano un’elevata attività del trastuzumab deruxtecan nei pazienti con tumore del polmone con mutazione di HER2.
Stabilita l'efficacia della terapia trimodale con lo schema CROSS per pazienti con carcinoma esofageo, il trial NRG Oncology - RTOG 1010 valuta la potenziale efficacia di implementare la strategia aggiungendo trastuzumab nei pazienti con malattia HER2 positiva.
Farmaco antinfiammatorio, utilizzato per il trattamento dei sintomi di patologie articolari, il sulindac è stato proposto quale rimedio per i disturbi muscoloscheletrici indotti da inibitori dell’aromatasi in pazienti post-menopausali con diagnosi di carcinoma mammario endocrinoresponsivo.
Una metanalisi basata sui dati individuali dei pazienti inseriti negli studi randomizzati fa il punto sull’efficacia della terapia ormonale (e sull’impatto della sua durata) nei pazienti trattati con radioterapia per un tumore della prostata in stadio iniziale.
Fino ad oggi non c'era una chiara definizione del trattamento di seconda linea per donne con carcinoma endometriale avanzato. Il trial randomizzato KEYNOTE 775 testa pembolizumab e lenvatinib vs chemioterapia e definisce il nuovo gold standard.
Uno studio retrospettivo condotto presso due Centri accademici americani supporta le raccomandazioni NCCN riguardo all’impiego della chemioterapia adiuvante nel trattamento dei carcinomi mammari triple negative >1 cm. D’altro canto, una prognosi eccellente è stata osservata per le forme infracentimetriche, indipendentemente dal trattamento.