Noto il prepotente ingresso dell’immunoterapia nel trattamento sistemico dell’epatocarcinoma, gli autori presentano i risultati di una coorte del Checkmate 040. Si valuta la combinazione di nivolumab con ipilimumab in pazienti pretrattati con sorafenib.
Le protesi mammarie testurizzate posizionate dopo intervento di mastectomia per carcinoma mammario sono state sottoposte ad uno scrupoloso scrutinio da quando è stata descritta una possibile associazione con il rischio di linfoma anaplastico a grandi cellule. Ad oggi, non erano stati riportati dati riguardo all’associazione con il rischio di recidiva da carcinoma mammario. Uno studio ...
A poche settimane dai risultati nel setting di prima linea, presentati in sessione presidenziale ESMO in prima linea, i risultati dello studio KEYNOTE-181, condotto in seconda linea con pembrolizumab, mantengono l’attenzione sull’immunoterapia nel tumore dell’esofago.
L’irradiazione della loggia prostatica con finalità adiuvante può essere presa in considerazione in casi specifici, con la finalità di prolungare il tempo a progressione biochimica e radiologica e (forse) la sopravvivenza overall. I risultati dello studio randomizzato RADICALS-RT sembrano invece dare ragione a Erri De Luca.
Per gli appassionati di immunoterapia importanti novità arrivano dallo studio IMpassion031, presentato all'ESMO 2020 e pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet. Questa volta è protagonista atezolizumab che, nel setting neoadiuvante e in combinazione con la chemioterapia per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario triple negative, produce un convincente beneficio in termini di ...
Descrivere la tossicità dei trattamenti antitumorali in maniera accurata significa non limitarsi al peggior grado riportato da ciascun paziente, ma fotografarne il tempo di insorgenza e la durata. Obiettivo: uscire da un approccio troppo orientato ai soli endpoint di beneficio.
Dopo quarant'anni di tentativi, tramonta il mito di una mutazione fino ad ora impossibile da bloccare. Lo studio che testa sotorasib, un inibitore orale irreversibile di KRAS G12C, dimostra che anche KRAS può essere fermato.