La disponibilità di nuovi farmaci rischia di incoraggiare la prescrizione di trattamenti antitumorali attivi in pazienti dall’aspettativa di vita molto limitata: un’interessante analisi statunitense evidenzia questo trend nella prescrizione di immunoterapia nel carcinoma uroteliale avanzato.
Lo studio aggiunge un altro mattoncino alla comprensione del ruolo di HER2 nel tumore colorettale avanzato. Prognostico? Non chiaro. Predittivo di risposta al doppio blocco con trastuzumab? Si, certo. Predittivo di resistenza a EGFR inibitori? La risposta è nell'articolo.
Quale beneficio ci si attendeva dalla combinazione di un inibitore dell’aromatasi con il fulvestrant nel trattamento di I linea del carcinoma mammario metastatico luminale? Era un azzardo ipotizzare vantaggio in overall survival?
L’impiego di un questionario di valutazione dei sintomi e delle tossicità si associa a un miglioramento significativo della qualità di vita dei pazienti oncologici trattati in day hospital: un’ulteriore prova dell’importanza dei patient-reported outcomes nella pratica clinica
Si tratta della darolutamide, il nuovo antagonista per il recettore androgenico testato nel trial randomizzato ARAMIS. Più che raddoppiata la sopravvivenza senza metastasi per i pazienti con carcinoma prostatico resistente alla castrazione. Da Alexandre Dumas a Karim Fizazi il passo è breve.
Alcuni farmaci sono prescritti a scopo preventivo, e il loro impiego diventa discutibile nei pazienti con una limitata aspettativa di vita. Un’analisi condotta in Svezia ci ricorda la possibilità di “de-prescrivere” alcuni farmaci.